Siamo alla fine di luglio (le foto le ho scattate il 30), la stagione balneare - come il governo - è nel pieno delle sue attività, ma il Poetto è sempre sporco.
Le ultime foto che avevo messo risalivano a maggio. Perciò, se avessero voluto rimediare il tempo lo hanno avuto. Evidentemente, il Poetto, agli amministratori piace così. A me invece no. Soprattutto perché devo pagare le tasse.
E fino a quando non si decideranno a dare una ripulita a un litorale tra i più belli che abbiamo, continuerò a pubblicare quelle immagini che nessuno di noi vorrebbe mai vedere.
Ieri mattina, nei parcheggi del lungomare vicino al capolinea degli autobus che fanno la spola tra la città e la spiaggia, c'erano anche molti pullman che avevano trasportato dei turisti stranieri. L'autista di uno di questi, al quale ho chiesto cosa pensasse del degrado che lo circondava, mi ha risposto che "come sardo si vergognava". Anch'io, che non sono sardo ma che vivo da 43 anni qui, mi vergogno. E il sindaco? Proverà anche lui la stessa vergogna?
Nella foto in basso, e in quelle che seguono, la sequenza mostra un palo dell'illuminazione pubblica divelto (al centro, il suo originario alloggiamento e i cavi elettrici che lo alimentavano) e abbandonato a fianco della passeggiata pedonale.
Lo vedete al centro dell'immagine, tra le due palmette...
Eccolo qui: ve lo presento!
E come c'è finito? Chi lo ha divelto? Verosimilmente, qualcuno con la macchina (forse di notte) ha tirato a diritto, ha sbattuto prima sul palo e poi ha finito la corsa su quel sedile che vedete, spostandolo dal basamento dove appoggiava...
Ecco il basamento. E' rimasto tutto così da qualche mese, e a nessuno è venuto in mente di rimetterlo a posto. Bravi!
Qui sotto, invece, siamo ancora nei pressi del vecchio Pronto Soccorso dell'ancor vecchio Ospedale Marino. Le baracche che vedete, e delle quali non conosco l'uso che al tempo se ne faceva, oggi sono ancora lì. Con la differenza che se prima potevano servire a qualcosa, ai giorni nostri sono diventate ricettacolo di ogni tipo di immondizia e... gabinetti più o meno pubblici. Tutto questo avviene a pochi metri da una spiaggia frequentatissima.
Ora vi mostro l'interno di tali baracche, e ditemi se non è vergognoso quello che vedrete. Basterebbe murarle. Una pila di blocchetti, qualche sacco di cemento e il gioco è fatto!
Quello che vedete attraverso la finestra sullo sfondo è... il mare. Naturalmente con la spiaggia. Ma con un colpo di flash tutto appare più chiaro: merde (umane) e sporcizia sono dappertutto.
Se qualcuno avesse dei dubbi, vi presento: le merde!
Qui sotto, attraverso la porta di ferro semichiusa o, se vi pare, semiaperta, s'intravede l'interno di una stanzetta buia e angusta divenuta probabilmente la... residenza estiva di qualche "sciagurato".
Lo si può dedurre dalla mercanzia ivi custodita: qualche bottiglia, dei bidoncini di plastica, un paio di scarpe vecchie e alcune buste dall'ignoto contenuto.
E un pagliericcio di gommapiuma.
Dall'altro lato della baracca, come vi ho detto, c'è il vecchio Pronto Soccorso. Le foto che seguono mostrano il lato che dà sul trafficatissimo lungomare.
E anche in questo caso non è certo un bel vedere...
E... se qualcuno, un bambino per esempio, dovesse cadere e finire sopra uno di quei tondini di ferro sporgenti?
Ora ci spostiamo dalla parte opposta, dove c'è il vecchio Ospedale Marino. Quel bel rudere che ancora nessuno sa come recuperare.
Proprio in mezzo, tra le baracche che vi ho mostrato e l'ospedale, c'è un indefinibile (almeno per me) "gabbiotto". Impianto fognario di sollevamento? Apparecchiature idrauliche dell'acquedotto cittadino? Non lo so, ma tutt'intorno regna il degrado e l'abbandono. E l'immondizia. E le merde, umane, perché anche qui cari miei si caga. Eccome!
E sempre a un passo dalla spiaggia!
Le ultime tre immagini, infine, riguardano la recinzione lato mare del vecchio Ospedale Marino. Anche qui una discarica a cielo aperto. Sulla spiaggia!
Ho letto da qualche parte che Cagliari si candiderà a "capitale europea della cultura" per il 2019. Ambizione più che legittima.
Se i presupposti sono questi, tanti auguri!